Il disturbo ossessivo-compulsivo da relazione: sintomi, cause e trattamento

Il disturbo ossessivo-compulsivo da relazione: sintomi, cause e trattamento

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione che presenta diverse espressioni sintomatologiche come la paura di essere contaminati, dubbi intrusivi sull’essere omosessuali, timore di poter far male a se stessi o agli altri, paura di far accadere qualcosa di brutto se non si rispettano certe regole di comportamento come le ossessioni scaramantiche e superstiziose, ed altre ancora, associate a comportamenti compulsivi.

Un tipo di DOC che ha ricevuto crescente attenzione negli ultimi anni è il disturbo ossessivo-compulsivo da relazione o relazionale (DOC-R), caratterizzato da sintomi ossessivo-compulsivi focalizzati sulle relazioni interpersonali strette.

Il DOC-R è associato a significative conseguenze personali e relazionali e può danneggiare diversi ambiti della propria vita, per cui è importante riconoscerlo per poter avviare interventi corretti ed efficaci sul piano diagnostico e terapeutico.

Sintomi e caratteristiche del DOC da relazione

Sintomi, caratteristiche e funzionamento del DOC da relazione

I sintomi ossessivi del DOC da relazione si esprimono con ossessioni, preoccupazioni e dubbi incentrati sulla percezione dell’appropriatezza della relazione stessa, inclusa l’intensità dei sentimenti verso il partner, la “giustezza” della relazione e i sentimenti del partner verso se stessi.

Questi sintomi sono stati definiti sintomi ossessivo-compulsivi focalizzati sulla relazione.

Le ossessioni focalizzate sulla relazione sono teoricamente ed empiricamente distinte dalle comuni preoccupazioni.
Le ossessioni sono più facilmente associate a comportamenti compulsivi di neutralizzazione, sono percepite come meno razionali rispetto alle preoccupazioni ed in contraddizione con i sentimenti nei confronti del partner.
Inoltre, sono vissute come indesiderate e intrusive (“spuntano all’improvviso nella mente”), si concentrano sui sentimenti attuali nei confronti di un partner, sui sentimenti del partner verso se stessi e sulla correttezza di una relazione attuale o passata.
Al contrario, la preoccupazione spesso si riferisce alle conseguenze future di situazioni reali (ad esempio, il preoccuparsi di cosa si farà se si lascia il partner).
Un’altra differenza consiste nel fatto che mentre le preoccupazioni si manifestano comunemente in forma verbale e si riferiscono a vari ambiti della vita, le ossessioni incentrate sulle relazioni si presentano in molteplici forme tra cui immagini, pensieri e impulsi, e si concentrano principalmente sulla sfera relazionale.

Un’altra manifestazione comune del DOC-R riguarda la preoccupazione per le carenze percepite nel partner in vari ambiti, come l’aspetto fisico, l’intelligenza, la socievolezza e la moralità.
Questa manifestazione del DOC-R è stata definita sintomi ossessivo-compulsivi incentrati sul partner.

Sebbene assomigli a ciò che in letteratura è stato definito “disturbo di dismorfismo corporeo per procura” (ovvero, un’attenzione ossessiva ai difetti fisici percepiti), i sintomi del DOC-R focalizzati sul partner si riferiscono ad una preoccupazione ossessiva per una gamma più ampia di presunte carenze del partner, ovvero, oltre agli aspetti fisici, anche le qualità sociali e le caratteristiche di personalità.

I sintomi del DOC-R si presentano spesso sotto forma di pensieri (ad esempio, “è lui/lei quello giusto?”) e immagini (ad esempio, il volto o la postura del partner), ma possono anche manifestarsi sotto forma di impulsi (ad esempio, voler lasciare di colpo il partner).

Pensieri ossessivi e vari rituali sono comuni nella popolazione generale, ma diventano problematici se la persona ne sopravvaluta l’importanza e ne peggiorano significativamente la qualità della vita.

Queste intrusioni sono generalmente egodistoniche perché contraddicono i valori dell’individuo (ad esempio, una persona può credere con convinzione che l’aspetto non dovrebbe essere importante nella scelta di un partner) e sono in contrasto con l’esperienza soggettiva della relazione (ad esempio, una persona sente che ama il partner, ma continua a mettere in discussione i suoi sentimenti).
Gli individui, quindi, percepiscono questi pensieri come inaccettabili e indesiderati e spesso sviluppano sensi di colpa e vergogna per la loro presenza e il loro contenuto.

Si riscontra, inoltre, una sovrapposizione fenomenologica tra DOC-R e gelosia ossessiva patologica.
Anche se vi sono delle differenze perché la gelosia ossessiva si concentra sui presunti comportamenti infedeli e sull’infedeltà del partner piuttosto che sull’esperienza della relazione, un aumento dei sintomi del DOC-R (come i dubbi sull’amore del partner) può associarsi ad un aumento dei sintomi di gelosia ossessiva (il dover controllare se il partner non ami qualcun altro).

DOC da relazione e convinzioni disadattive

Una delle principali differenze tra il DOC-R e altre forme di DOC è il contenuto delle ossessioni e compulsioni.

Nel DOC-R, ossessioni e compulsioni riguardano la relazione sentimentale, come i dubbi sull’amore o sulla compatibilità del partner e la ricerca compulsiva di rassicurazioni o i controlli sono focalizzati in tale ambito.

Come accennato sopra, esistono due tipi principali di DOC-R: uno centrato sulla relazione e uno focalizzato sul partner.  

  • Il DOC-R incentrato sulla relazione comporta ossessioni sulla relazione stessa, come ad esempio se si ama abbastanza il partner, se il partner ricambia, se la relazione ha un futuro o se la relazione è giusta per il partner.
  • Il DOC-R incentrato sul partner comporta ossessioni sulle caratteristiche del partner, come personalità, intelligenza, moralità, aspetto fisico o compatibilità con se stessi.

Alcune persone possono sperimentare solo un tipo di DOC-R, mentre altri possono manifestare sintomi di entrambi i tipi.

I sintomi compulsivi del DOC da relazione possono includere compulsioni come il monitoraggio ripetuto dei propri sentimenti, il confronto delle caratteristiche del partner con quelle di altri potenziali partner, la neutralizzazione (ad esempio, visualizzando di essere felici insieme) e la ricerca di rassicurazioni.

Le compulsioni sono motivate da convinzioni disadattive su cosa significhi essere nella relazione giusta o su cosa significhi amare qualcuno.
Tali convinzioni portano la persona a distorcere i normali cambiamenti nei sentimenti o comportamenti propri e del partner, valutandoli come prova di problemi nella relazione.
Questo scatena emozioni forti come ansia, senso di colpa, rabbia o tristezza e, a loro volta, queste emozioni rafforzano il bisogno di mettere in atto compulsioni per ottenere rassicurazione o sollievo.

Alcune convinzioni disadattive che favoriscono le compulsioni e da cui traggono nutrimento le ossessioni sono:

“se amo il mio partner non dovrei avere dubbi sulla relazione”;

“se il mio partner ha un difetto, allora non è quello giusto per me”;

“non provo sempre eccitazione quando vedo il mio partner, allora la relazione è in una fase critica”;

“se provo attrazione verso qualcun altro, significa che non amo davvero il mio partner”;

“sbagliare la scelta del partner mi farebbe perdere un’opportunità migliore e la mia vita sarebbe rovinata per sempre”;

 “se non penso sempre al mio partner, c’è qualcosa di serio che non va”;

 “sarebbe terribile ritrovarsi soli rompendo con il mio partner”.

Queste convinzioni, secondo diversi autori che si sono concentrati sul funzionamento di chi è affetto da DOC-R, sono distorte e disadattive e determinano l’esacerbazione di preoccupazioni comuni, trasformandole in ossessioni debilitanti.
In particolare, chi soffre di DOC-R, prima di tutto attribuisce troppa importanza alla comparsa di pensieri o preoccupazioni comuni.
Questo aumenta la vigilanza sui pensieri negativi sul proprio partner o sulla relazione, alimentando i dubbi relazionali e i comportamenti compulsivi (ad esempio, controllare e confrontare).

In secondo luogo, formula convinzioni dal carattere catastrofico riguardo le tragiche conseguenze delle decisioni relative alla relazione.
Sono tali fattori a favorire l’alterazione di semplici pensieri o comuni preoccupazioni in veri e propri fenomeni ossessivi.

A questo bisogna aggiungere, inoltre, che i sintomi ossessivi riguardano decisioni relative ad un partner che il paziente considera “significativo”, pertanto nel DOC-R si riscontrano convinzioni di responsabilità esagerata che vanno ad intensificare le risposte emotive negative (ad esempio, senso di colpa e autoaccusa) a seguito dei dubbi legati alla relazione, aumentando il disagio e le risposte disfunzionali.

Esempi specifici di ossessioni e compulsioni del DOC da relazione

Ossessioni e compulsioni nel DOC da relazione

1a) Ossessioni incentrate sulla relazione relative ai sentimenti

– Dubitare del proprio amore per il partner

– Dubitare dell’amore del partner per se stessi

– Preoccuparsi di non provare i sentimenti giusti per il partner

– Preoccuparsi di perdere i sentimenti verso partner

Compulsioni correlate

– Cercare rassicurazioni dal partner o da altri

– Verificare i propri sentimenti o le reazioni fisiche verso il partner

– Confrontare i propri sentimenti con quelli di altre coppie

– Cercare informazioni su come sapere se si è innamorati

 

1b) Ossessioni incentrate sulla relazione relative all’idoneità

– Dubitare dell’idoneità della relazione

– Preoccuparsi di commettere un errore nella scelta di un partner (“è quello giusto per me oppure ho sbagliato?”)

– Preoccuparsi di perdersi una relazione migliore

Compulsioni correlate

– Cercare rassicurazioni dal partner o da altri

– Verificare e analizzare i segnali di compatibilità o di incompatibilità con il partner

– Confrontare la propria relazione con quella di altre coppie

– Cercare informazioni su come sapere se la relazione è giusta

 

2a) Ossessioni incentrate sul partner relative alla sua personalità

– Concentrarsi sui difetti percepiti nella personalità del partner

– Preoccuparsi dell’intelligenza, della moralità, della socievolezza o dei valori del partner

– Preoccuparsi della salute mentale o della stabilità del partner

– Preoccuparsi dell’onestà o fedeltà del partner

– Preoccuparsi di perdere il partner o di perdere il proprio posto nell’affetto del partner

Compulsioni correlate

– Cercare rassicurazioni dal partner o da altri

– Mettere alla prova o interrogare il partner sui suoi tratti della personalità

– Confrontare la personalità del partner con quella di altri individui

– Cercare informazioni su come valutare la personalità di una persona

– Controllare gli affetti personali del partner per trovare prove di infedeltà

 

2b) Ossessioni incentrate sul partner relative al suo aspetto

– Concentrarsi sui difetti percepiti nell’aspetto del partner

– Preoccuparsi dell’attrattiva, del peso, dell’altezza, della pelle, dei capelli o di parti del corpo del partner

– Preoccuparsi di essere imbarazzato dall’aspetto del partner

– Preoccuparsi di essere attratto da qualcun altro più che dal partner

Compulsioni correlate

– Cercare rassicurazioni dal partner o da altri

– Controllare o ispezionare attentamente l’aspetto del partner

– Confrontare l’aspetto del partner con quello di altre persone

– Cercare informazioni su come giudicare l’aspetto di una persona

Cause del DOC da relazione

Cause multifattoriali del Disturbo Ossessivo Compulsivo

Le cause del DOC da relazione sono multifattoriali e coinvolgono fattori genetici, neurobiologici, ambientali e cognitivi.

  • Sul piano genetico, alcuni studi hanno riscontrato prove di ereditarietà, per cui la presenza nel ramo familiare di persone che soffrono di DOC aumenta la probabilità di sviluppare il disturbo.
  • Sul piano neurobiologico, ricerche che hanno messo a confronto pazienti con DOC e controlli sani hanno riscontrato una riduzione del volume di materia grigia o un’attivazione alterata nella corteccia orbitofrontale, nella corteccia cingolata anteriore, nello striato e nel talamo, aree cerebrali coinvolte nella regolazione dei sintomi ossessivo-compulsivi.
  • Sul piano ambientale, sono state raccolte prove su fattori che favoriscono lo sviluppo e l’esacerbazione dei sintomi:

    – Fattori socioculturali
    che possono condizionare idee sull’amore e sulle relazioni (“esiste solo un’unica anima gemella”; “l’amore deve mantenersi sempre costante”).

    – Dinamiche familiari che possono influenzare lo stile di attaccamento, l’autostima o la fiducia verso gli altri come la presenza costante di conflitti genitoriali, divorzi, abusi o un clima di trascuratezza affettiva.

    – Fattori relazionali come una fase di crisi, un’infedeltà o un cambiamento importante nella vita di coppia che possono attivare dubbi sulla relazione.
  • Sul piano cognitivo, vi sono bias e distorsioni che possono influenzare l’interpretazione delle informazioni sulla relazione, quali:

    –  Sovrastima della minaccia: la tendenza a esagerare la probabilità o la gravità di esiti negativi correlati alle proprie ossessioni.
    Per cui, ad esempio, si pensa che se non si ami abbastanza il proprio partner si sarà infelici per il resto della vita, oppure si può credere che il partner non sia davvero innamorato perché non ha chiamato per ore.

    – Intolleranza all’incertezza: l’incapacità di accettare situazioni ambigue o imprevedibili che spinge la persona a credere di dover essere assolutamente certa dei propri sentimenti o della propria relazione.
    I sintomi del DOC-R spesso riguardano proprio stati interni vaghi e intangibili (ad esempio, l’amore stesso) che intrinsecamente implicano incertezza.
    La difficoltà con l’incertezza può aumentare il disagio e la gestione disadattiva dei dubbi relazionali più comuni.

    – Fusione pensiero-azione: la convinzione che avere un pensiero equivalga ad una realtà che si verificherà molto probabilmente.
    Ad esempio, aver pensato che una persona sia attraente significa che si è infedeli o che si tradirà il partner.

    – Responsabilità esagerata:
    ovvero la convinzione che con le proprie azioni o omissioni si è altamente responsabili dei danni a se stessi o agli altri.
    Ad esempio, si può credere che rompere con il partner renderà colpevoli della sua profonda sofferenza o, di contro, che si sarebbe responsabili della propria infelicità per aver scelto il partner sbagliato.

    – Il perfezionismo: pensare di dover soddisfare standard o aspettative irrealisticamente elevati per sentirsi degni e nella “giusta condizione”.
    Nel DOC-R questo bias può tradursi nell’idea di dover avere il partner perfetto (moralmente o fisicamente) o nell’idea che il partner stesso non sia “quello giusto” solo perché non ci si sente “perfetti con lui”.

Conseguenze del DOC da relazione

Conseguenze del DOC da relazione

Il DOC da relazione compromette la qualità della vita e il funzionamento della persona e del suo partner.
Una persona con DOC-R può soffrire di ridotta autostima, depressione, isolamento sociale o disturbi sessuali.

Il partner di una persona con DOC-R, a sua volta, può provare frustrazione, mancanza di fiducia e senso di oppressione. Il DOC-R può, quindi, portare a conflitti o rotture frequenti nel tempo.
Inoltre, il DOC-R può interferire con altri ambiti della vita come il lavoro, l’istruzione o le attività ricreative, riducendo il benessere e la soddisfazione generale della persona e della coppia.

E’, dunque, importante affrontare i sintomi del DOC-R e il suo impatto sulla qualità della vita e sul funzionamento durante il trattamento.

Trattamento del DOC da relazione

Trattamento del DOC da relazione

Il trattamento del DOC da relazione include diverse modalità di intervento e prevede l’integrazione di strategie generalmente ad orientamento cognitivo-comportamentale, che rappresenta, ad oggi, l’approccio terapeutico con validazioni scientifiche più robuste.
Ci sono, tuttavia, degli accorgimenti specifici da prendere.

Prima di tutto è importante che le persone affette da DOC-R riconoscano come i sintomi ostacolino la loro capacità di vivere appieno le relazioni.
In tal senso, la psicoeducazione gioca un ruolo importante per aiutare a comprendere la natura dei problemi, a distinguere tra dubbi normali e dannosi sulla relazione.
Essa mira, inoltre, a ridurre il senso di colpa o la vergogna associati alle ossessioni.

In fase di trattamento sono necessarie la valutazione, la raccolta e la mappatura dei sintomi, con particolare attenzione alla storia personale, familiare e all’ambiente, nonché alla storia relazionale ed alla relazione attuale del paziente, in modo da ricostruire il modello di funzionamento nelle storie passate e presenti, identificando le convinzioni che il paziente ha su di sé e sugli altri, come esse influenzano e sono, a loro volta, influenzate dai sintomi del DOC.

Indipendentemente dai sintomi classici del DOC, risulta importante analizzare il livello, la frequenza e le tematiche dell’attuale conflitto relazionale, le strategie per risolvere tali conflitti, il funzionamento nella relazione e la soddisfazione sessuale, così come l’impegno e le aspettative relazionali.

Fondamentale, inoltre, è la raccolta di informazioni dettagliate sui fattori scatenanti delle ossessioni, la loro frequenza e durata, l’esito temuto atteso o la preoccupazione riguardo alle ossessioni e le risposte a queste intrusioni.
Le risposte sono emozioni (ansia e/o senso di colpa), compulsioni esplicite (controllo, confronto, ricerca di rassicurazione), compulsioni nascoste (soppressione dei pensieri, monitoraggio degli stati interni, auto-rassicurazione) e comportamenti di evitamento o di sicurezza.

Tra le strategie di intervento, oltre alla già menzionata psicoeducazione sul disturbo e sul modello cognitivo-comportamentale, il trattamento del DOC da relazione prevede:

  • l’esposizione a pensieri o immagini temute e la prevenzione della risposta ad essi;
  • la ristrutturazione cognitiva di convinzioni relazionali disadattive (ad esempio “il vero amore non cambia mai”; “essere innamorati significhi essere sempre felici”) e dei bias cognitivi (perfezionismo, intolleranza all’incertezza, sovrastima della minaccia, ecc.);
  • esperimenti comportamentali per testare le proprie ipotesi su cosa accadrebbe se si mettessero in atto o meno determinate compulsioni;
  • interventi di Acceptance and Commitment Theraphy per favorire un atteggiamento mentale più flessibile e non giudicante con il fine di ridurre l’eccessiva importanza che si attribuisce alla mera comparsa di certi pensieri.

Coerentemente con i contenuti ossessivi del DOC-R, non andrebbe trascurato l’intervento sulle preoccupazioni e sull’ansia legate all’attaccamento, principalmente la paura dell’abbandono.

Inoltre, considerando che questo tipo di pazienti, da una parte, tende ad evitare i conflitti nella relazione per la paura di una rottura, dall’altra, non è in grado di gestire tali conflitti adeguatamente,  il trattamento include interventi finalizzati al miglioramento delle abilità comunicative, delle modalità di risoluzione dei conflitti e delle capacità decisionali, tenendo a mente che l’obiettivo non è di per sé “salvare la relazione”, ma ridurre i sintomi del DOC.

In alcuni casi, se necessario e in accordo con il paziente, può essere considerato il coinvolgimento del partner nel processo terapeutico per fornire un percorso psicoeducativo sul DOC e suggerire strategie per ridurre le influenze diadiche.

Per ultimo, non meno importante è il lavoro sulla qualità della relazione mediante lo sviluppo di modalità che promuovano l’interazione positiva, la comunicazione assertiva, la condivisione costruttiva di esperienze e una buona intimità per rafforzare fiducia, supporto e soddisfazione nella relazione.
Infine, verranno esaminati i risultati ottenuti con il trattamento, analizzate le strategie più efficaci per il caso specifico per, poi, predisporre dei piani di prevenzione per eventuali ricadute future.

Dott. Spinelli

Riferimenti:

– Doron G., Derby D. (2017). Assessment and treatment of relationship related OCD symptoms (ROCD): A modular approach. In J. Abramowitz, D. McKay, & E. Storch (Eds.), The Wiley Handbook of Obsessive Compulsive Disorders (pp 547–564). Hoboken, NJ: Wiley-Blackwell.

– Doron G., Derby D.S., Szepsenwol O. (2014). Relationship obsessive–compulsive disorder (ROCD): A conceptual framework. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders, 3(2): 169–180.

– Gragnani A., Zaccari V., Femia G. et al. (2022). Cognitive-Behavioral Treatment of Obsessive-Compulsive Disorder: The Results of a Naturalistic Outcomes Study. J Clin Med, 13; 11(10):2762.

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