Il disturbo ossessivo da pensiero magico e superstizioso: sintomi, cause e cura
2 Giugno 2022

Il disturbo ossessivo compulsivo superstizioso o da pensiero magico è un tipo di DOC caratterizzato da pensieri intrusivi e comportamenti compulsivi alle quali la persona attribuisce connotazioni magiche e superstiziose. Esso implica la convinzione che si debbano pensare o fare determinate cose affinché accadano circostanze positive e si prevengano eventi terribili a se stessi o ai propri cari.
La superstizione è un fenomeno comune.
Ne sono esempi il giocatore che soffia sui dadi prima di tirare, l’atleta che porta con sé sempre la stessa collana prima di gareggiare, il calciatore che bacia tre volte il crocifisso al collo prima di tirare il calcio di rigore, la persona che incrocia le dita nell’attesa dell’esito di un esame o esegue dei rituali prima di affrontare una prova e così via.
Questo tipo di superstizione, generalmente, non è un problema.
Nel DOC, invece, la superstizione diventa così schiacciante da determinare una paura intollerabile, mettere in moto continui rituali estenuanti che compromettono la vita di ogni giorno e portare un individuo ad evitare situazioni, luoghi e persone.
Il pensiero magico del DOC non si limita alle tipiche paure folkloristiche (gatto nero, 13° piano, colore viola, ombrello aperto in casa, ecc.), ma va ben oltre le superstizioni stereotipate.
A titolo di mero esempio, si può pensare che indossare le scarpe da ginnastica determinerà la morte di un proprio caro. A questa idea segue l’evitare di indossare queste scarpe e/o l’esecuzione di rituali per contrastare l’ossessione spaventosa.
I rituali, inoltre, non sono per forza associati logicamente all’idea ossessiva, ma possono essere del tutto irrazionali e scollegati: l’ossessione che mettere le scarpe da ginnastica determini la morte di qualcuno viene neutralizzata dal toccare 5 volte la lampada con la mano sinistra.
Spesso, infatti, non c’è connessione tra quello che una persona teme e l’azione che compie per prevenire la tragedia immaginata.
Nonostante la persona sia consapevole dell’irrazionalità dei suoi rituali, le compulsioni vengono messe in atto per ottenere un senso di sicurezza.
Ossessioni da pensiero magico nel DOC
Le ossessioni da pensiero magico possano essere illimitate, tuttavia di seguito sono presentati alcuni esempi comuni:
- Credere che accadrà qualcosa di brutto a se stessi o agli altri se non si evitano parole, frasi, numeri o colori particolari (se metto il maglione rosso, mio fratello farà un incidente);
- Credere che possono verificarsi eventi nefasti se non vengono pronunciate parole particolari, ripetuti numeri o toccati colori specifici (il mio partner starà male se non ripeto più volte il numero 2);
- Pensare che se stessi o gli altri possono essere vittime di una tragedia se le cose non vengono fatte in un certo modo (ci si ammalerà se non metto in ordine le posate in un modo specifico);
- Essere convinti che un proprio caro possa star male se si hanno pensieri negativi che vanno neutralizzati con parole o frasi positive (se passa per la mente la parola “morte”, bisogna dire subito la parola “vita”).
Compulsioni di tipo magico nel DOC
Così come accade per ogni DOC, le compulsioni di tipo magico hanno lo scopo di prevenire il verificarsi qualcosa di negativo.
Tra le compulsioni più comuni vi sono:
- Ripetere parole, suoni, frasi o numeri che si crede abbiano un potere positivo;
- Indossare colori ritenuti buoni;
- Eseguire frequenti azioni in sequenza finché non ci si sente sicuri (accendere e spegnere una luce più volte);
- Svolgere attività in precisi momenti della giornata (lavarsi i denti alle 10 altrimenti accadrà qualcosa di problematico);
- Impegnarsi frequentemente in superstizioni comuni (gettare il sale versato sulla spalla o toccare ferro);
- Riorganizzare le cose in un certo modo (dover posare gli oggetti in un modo preciso per proteggersi dalla sfortuna);
- Evitare numeri considerati sfortunati e assicurarsi di fare azioni secondo la propria sequenza fortunata (ripetere “fortuna” 2 o 4 volte invece che farlo 3 o 5);
- Toccare le cose un certo numero di volte;
- Toccare le cose in un certo modo (secondo uno schema particolare);
- Cercare rassicurazioni (una persona può controllare un amico o un familiare per assicurarsi che non sia successo nulla di male nel caso in cui non abbia seguito un rituale).
Possibili cause del DOC da pensiero magico e superstizioso
Non sono state ancora identificate le cause specifiche del DOC in quanto sono coinvolti molteplici fattori che concernono aspetti tipici individuali, aspetti legati allo sviluppo ed all’ambiente, fattori biologici e genetici.
Più che parlare di cause si preferisce usare il termine fattori di rischio, ovvero fattori interni ed esterni alla persona che, interdipendenti, aumentano la probabilità di sviluppare un DOC.
Sul piano biologico, nei soggetti affetti da DOC sono state riscontrate alterazioni di comunicazione tra le aree anteriori del cervello (corteccia orbitofrontale e corteccia cingolata anteriore) ed aree più profonde (nucleo striato e talamo).
Probabilmente ci sono anche alterazioni a carico dei sistemi neurotrasmettitoriali che consentono la trasmissione dei segnali tra le cellule cerebrali, alterazioni che riguarderebbero in particolare il sistema serotoninergico.
Sul piano genetico si è visto che il 25% di persone affette da DOC ha un parente stretto che soffre del disturbo. Inoltre la componente genetica è più forte nei gemelli: un gemello omozigote di un fratello con DOC, ha il 90% di probabilità di svilupparlo.
Tuttavia, è anche vero che molte persone con predisposizione genetica al DOC non lo manifesteranno mai nella loro vita.
Sul piano ambientale, l’aver assistito a dei traumi, aver vissuto in contesti problematici, così come aver subito una lesione cerebrale contribuisce all’insorgenza del DOC.
Sul piano individuale, gli studi hanno evidenziato che stress ed alterazioni dell’umore favoriscono la comparsa di pensieri intrusivi ossessivi difficili da gestire.
Inoltre, sembra che alcune caratteristiche di personalità facilitino lo sviluppo di ossessioni e compulsioni, come ad esempio l’essere timidi, rigidi moralmente, avere un alto senso di responsabilità, essere molto sensibili al pericolo o avere frequenti emozioni negative.
Nello specifico, dal punto di vista cognitivo, le ricerche hanno evidenziato che tra i fattori che concorrono allo sviluppo ed al mantenimento del DOC ci sono convinzioni distorte e disadattive sulle intrusioni che non sono presenti nelle persone prive del disturbo.
Le convinzioni includono:
Un esagerato senso di responsabilità: esso implica la convinzione di avere la capacità di causare e prevenire esiti negativi al di là di ogni ragionamento realistico.
Questa idea, nell’ambito del pensiero magico, può manifestarsi con la convinzione di dover bere tre bicchieri d’acqua a pranzo per impedire un incidente d’auto in autostrada.
Fusione pensiero-azione: essere convinti che basta pensare una cosa affinché accada.
La persona affetta da DOC superstizioso pensa che i suoi pensieri siano in grado di alterare magicamente la realtà. Ad esempio, pensare di accoltellare il figlio significa che si verificherà o che sia accaduto.
Controllo dei pensieri: convinzione che sia possibile avere il controllo dei contenuti mentali.
Chi soffre di DOC è così spaventato dai pensieri intrusivi che cerca in tutti i modi di bloccarli o eliminarli, ma nel tentativo di controllarli li rende più frequenti ed intensi.
Nel DOC superstizioso questa convinzione può manifestarsi con l’idea di neutralizzare i pensieri cattivi con pensieri positivi.
Sopravvalutazione della minaccia: la convinzione che gli eventi negativi hanno una più alta probabilità di verificarsi ed evolversi in catastrofe rispetto a quelli neutri o positivi. Ad esempio pensare che aver buttato un mozzicone di sigaretta per terra provocherà un incendio all’intero palazzo.
Nel DOC superstizioso il potere minaccioso viene trasferito anche a cose del tutto innocue, come una parola, un semplice pensiero o un numero “sfortunato”.
Perfezionismo: convinzione che si debba essere perfetti e che non si possono commettere errori. Il perfezionismo, seppur presente nella popolazione generale, è molto frequente nel DOC.
Nel DOC superstizioso, la persona può pensare di non dover commettere nemmeno un piccolo errore quando scrive una lettera altrimenti questo farà ammalare un proprio caro.
Intolleranza delle incertezze: convinzione che tutto può e deve essere conosciuto e prevedibile, soprattutto gli eventi negativi, non sopportando alcun minimo dubbio.
Nel DOC superstizioso, ma in generale in ogni forma di DOC, la persona vuole la certezza assoluta che eventi nefasti non accadano, ma il dubbio ricompare sotto forma di “e se?” cercando risposte che non sono mai sufficienti, alimentando pertanto ossessioni e compulsioni.
Trattamento del DOC da pensiero magico e superstizioso
Il DOC in genere, quello superstizioso o da pensiero magico in particolare, possono essere molto invalidanti al punto da tener occupata la persona in ossessioni e rituali scaramantici per gran parte della giornata, spingendola a tardare agli appuntamenti, rinunciare ad uscite ed impegni, compromettere la cura della propria famiglia e di se stessa, a deteriorare la rete sociale.
Gestire efficacemente il DOC è possibile mediante trattamenti singoli o integrati di tipo psicoterapeutico e farmacologico.
Le ricerche scientifiche e gli studi clinici hanno ampiamente dimostrato l’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale nella remissione dei sintomi ossessivo-compulsivi, anche di tipo magico.
Nello specifico un trattamento gold standard è la ERP, l’esposizione con prevenzione della risposta.
Durante il trattamento, i pazienti sono seguiti nell’esporsi ai pensieri ossessivi angoscianti astenendosi dall’eseguire i rituali compulsivi.
Non è una tecnica che può essere eseguita facilmente in autonomia, per tal motivo è importante la collaborazione con il terapeuta.
Insieme a lui vengono identificate le specifiche ossessioni e le relative compulsioni, si pianifica un intervento preciso che tiene conto del grado di angoscia provocata dalle ossessioni, per poi implementare un’esposizione graduale finalizzata a tollerare sempre più l’ansia e destrutturare le previsioni catastrofiche. La persona apprende un modo nuovo, più adattivo, di gestione delle ossessioni, senza più farsi sopraffare da esse e recuperando un funzionamento quotidiano ottimale.
Un altro trattamento cognitivo-comportamentale è l’ACT, Acceptance and Commitment Theraphy, che ha l’obiettivo di aiutare la persona ad accettare i pensieri intrusivi come semplici rumori nella propria testa, osservandoli senza giudizio con distacco, come se si vedessero dei cartelloni pubblicitari mentre si passeggia.
E’ un modello terapeutico che mira a sviluppare la flessibilità cognitiva, un atteggiamento mentale osservante e non giudicante, il contatto con il presente e con ciò che è importante per l’individuo in termini di valori personali, al fine di trattare le ossessioni come semplici suoni mentali da far scorrere senza reagirvi.
L’attuazione di questi trattamenti, se serve anche integrati, risulta altamente efficace nella gestione del DOC.
Inoltre, vi sono alcuni accorgimenti che si può cercare di applicare in autonomia. Non bisogna pensare ad essi come a facili strade per risolvere il disturbo, ma possono risultare utili per alleviare l’impatto del DOC da pensiero magico.
Un piccolo cenno al trattamento farmacologico vede gli inibitori specifici della ricaptazione della serotonina (SSRI) come intervento elettivo per modulare il sistema serotoninergico.
Diversi SSRI si sono dimostrati validi nel ridurre i sintomi ossessivi-compulsivi e l’ansia associata, tuttavia va precisato che la scelta del farmaco e la sua posologia devono essere cucite sulla persona, motivo per cui è essenziale affidarsi ad uno psichiatra che consideri le variabili soggettive per approntare ed adeguare la corretta terapia.
Dott. Spinelli
Riferimenti:
– Dean Mc et al. (2015). Efficacy of cognitive-behavioral therapy for obsessive–compulsive disorder. Psychiatry Research, 225 (3), 236-246
– Helgadottir F., Menzies R., Einstein D. (2012). Magical thinking and obsessive compulsive disorder in Australia and Iceland: A cross-cultural comparison. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders 1(3):216.
– Einstein D., Menzies R. (2004). The presence of magical thinking in obsessive compulsive disorder. Behaviour Research and Therapy, 42 (5), 539-549.