Non è che sono gay? Le ossessioni omosessuali nel disturbo ossessivo-compulsivo: descrizione, cenni diagnostici e di trattamento
1 Novembre 2018
Le ossessioni di natura sessuale rappresentano un sintomo relativamente comune nel disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).
In un recente studio condotto su un campione piuttosto ampio di pazienti DOC, il 25% dei soggetti risultava esperire o aver esperito in passato di ossessioni sessuali. Tuttavia, l’attuale prevalenza di persone che presentano questa classe di sintomi potrebbe essere superiore per la riluttanza a cercare un trattamento o a partecipare ad una ricerca a causa dell’imbarazzo e della paura di essere considerati “deviati”.
Le ossessioni sessuali possono avere diversi contenuti: infedeltà, incesto, pedofilia, comportamenti inusuali, aids, pensieri profani che associano sesso e religione, omosessualità. Sono equamente presenti nei pazienti di sesso maschile e femminile con DOC e si associano frequentemente a depressione e disturbo del controllo degli impulsi.
DOC e omosessualità
Nella letteratura psicologica passata si ritrovano molteplici teorie eziologiche e descrizioni sintomatologiche sull’ansia di natura omosessuale. Nel 1920, lo psichiatra Kempf coniò il termine “panico omosessuale acuto” per descrivere una forma di psicosi caratterizzata dalla pressione di forti desideri sessuali che si presentavano quando uomini o donne erano raggruppati da soli per periodi prolungati. Questo concetto è stato poi abbandonato e non è più stato utilizzato nella diagnosi dei disturbi psicotici. Tuttavia, l’ansia sull’omosessualità è stata successivamente documentata in pazienti con schizofrenia, disturbo d’attacchi di panico ed altri disturbi.
Attualmente questo tipo di ansia è riconosciuta come un sintomo del DOC, anche se non è ancora facile stabilire quanti pazienti DOC presentino la sintomatologia.
L’ansia per l’omosessualità consiste in una paura ossessiva di essere o di poter diventare omosessuale, accompagnata da immagini mentali intrusive e non desiderate di comportamenti omosessuali o, anche, nella paura ossessiva che siano gli altri a ritenerci omosessuali. Questi sintomi possono presentarsi singolarmente o in modo combinato.
Poiché il DOC è caratterizzato dal dubbio, la persona con DOC rumina sui suoi stessi pensieri e sulle immagini che gli creano disagio, si tormenta per il significato delle domande che si pone, cerca di darsi delle risposte per poi dubitare delle stesse. La persona continua a cercare l’evidenza per dirimere il dubbio, mette in atto rituali compulsivi per ridurre l’ansia, chiede frequenti rassicurazioni agli altri, evita cose o situazioni che acuiscono lo stato ansioso. Alle volte, può realizzare che la paura è esagerata, ma in altri casi le preoccupazioni sono considerate come razionali.
Nei maschi l’ossessione può esprimersi inizialmente sotto forma del pensiero transitorio che un particolare uomo sia attraente. Questo può diventare la causa degli interrogativi sul significato del pensiero avuto: “se ho avuto questo pensiero, allora significa che sono gay?”.
Successivamente l’individuo inizia a ricercare ulteriori pensieri e risposte fisiche/comportamentali che dovrebbero confermare o disconfermare l’ossessione. Ad esempio può incominciare ad osservare le persone del suo stesso sesso, usando ciò come conferma dell’essere gay; inizia a focalizzarsi sui propri segnali di attivazione fisica in presenza di altri uomini ed interpreta questi elementi come prove di una vera e propria attrazione sessuale. Chi soffre di questa ossessione può anche iniziare a chiedersi se per gli altri sembri un gay.
Tutto questo porta ad una confusione mentale che alimenta il disagio e rafforza i dubbi: “come mi possono piacere gli uomini se ho sempre avuto relazioni con le donne? Se penso di avere un rapporto con uomo provo solo disgusto. No, non posso essere gay! Ma allora perché penso agli uomini così spesso?”
Inoltre, le persone con DOC che ha come oggetto ossessioni omosessuali mettono in atto una moltitudine di checking e di evitamenti. Possono evitare di guardare la tv per la paura di vedere programmi con personaggi gay che scatenano le ossessioni e incrementano l’ansia; possono guardare materiale pornografico di coppie omosessuali per verificare se vi è eccitazione o anche confrontare le loro risposte quando passano a visionare video o immagini con eterosessuali.
Molte persone che soffrono di questo disturbo lamentano un’improvvisa perdita di attrazione per le persone di sesso opposto. Così provano rapporti sessuali con la loro partner o si masturbano usando la pornografia per assicurarsi che sono ancora “a posto”. Questa forma di checking, tuttavia, è particolarmente distruttiva perché l’ansia prodotta determina una riduzione della performance o una completa incapacità sessuale che il soggetto interpreta come prova diretta di omosessualità. Allo stesso tempo tendono a chiedere spesso agli altri delle rassicurazioni, solo temporaneamente efficaci, in quanto i dubbi presto ritornano: nessuna rassicurazione sarà mai sufficiente perché la certezza completa, infatti, non può essere ottenuta. La stessa diagnosi di DOC con ossessioni omosessuali può essere messa in dubbio.
Il perchè il DOC prenda la forma di ansia per l’omosessualità dipende da diversi fattori che variano da persona a persona. Alcuni spesso pensano che le relazioni sentimentali siano estremamente importanti al punto da temere tutto ciò che potrebbe minarle. Possono avere preoccupazioni legittime sulla propria capacità di sedurre il partner per mantenere a bada le proprie ossessioni. In letteratura si riscontrano anche storie di abusi sessuali in persone con DOC e ansia per l’omosessualità.
Tuttavia, le ricerche concordano nello stabilire che le ossessioni omosessuali sono raramente associate in modo diretto a problemi di vita reale.
Non è, inoltre, corretto supporre che le persone con DOC e ossessioni omosessuali siano omofobiche. Anzi molti rispettano e sostengono le comunità di gay e di lesbiche. Alcuni sono cresciuti e sono stati educati in contesti omofobici che però hanno respinto. E’ importante sottolineare che l’ansia per l’omosessualità nel DOC non è causata dall’avversione verso gli omosessuali, ma riguarda la paura di non poter più aver accesso al sesso opposto, la paura che la vita sessuale condotta o immaginata cambi improvvisamente per essere rimpiazzata da qualcosa che è sentito come diverso e non più gradevole.
Qualche precisazione diagnostica
Uno degli errori che si commettono in ambito diagnostico è quello di attribuire i sintomi ad un desiderio inconscio, all’omosessualità latente o ad una crisi di identità sessuale. Un diagnosi tal fatta può solo contribuire al panico e alla confusione della persona già in difficoltà.
Uno dei punti chiave per comprendere il disturbo è “l’egodistonicità” dell’ideazione, ovvero le ossessioni omosessuali sono criticate, vissute come strane e fastidiose dal soggetto, non sono consone rispetto alle sue fantasie, ai suoi desideri ed alla personale storia sessuale.
L’ansia per l’omosessualità, inoltre, non va equiparata ad un atteggiamento ambivalente circa l’orientamento sessuale. Alcuni gay e alcune lesbiche possono presentare dei tratti “omofobici”. Questi rappresentano, però, la preoccupazione che la propria omosessualità possa intralciarli nei loro stili di vita, farli discriminare, impedire il matrimonio, non avere figli. Tuttavia essi conservano sentimenti positivi verso il proprio orientamento, piacevolmente hanno e praticano fantasie nei confronti di persone con lo stesso sesso.
Di contro, le persone con DOC e ossessioni omosessuali sono notevolmente spaventate dai loro pensieri, li considerano intrusivi, non sentono coerenza tra i propri dubbi ed i propri desideri sessuali e, di solito, riferiscono di non aver alcun problema nei confronti di chi è gay.
Terapia
La carenza di studi sul DOC con ossessioni omosessuali nella letteratura scientifica non consente ancora oggi l’individuazione e l’applicazione di trattamenti specifici e mirati per chi soffre di questo disturbo.
Tuttavia, si ritiene che i programmi terapeutici generalmente adottati per il trattamento del DOC siano piuttosto efficaci nel trattamento del DOC con ossessioni omosessuali, ovvero: la terapia cognitivo-comportamentale e gli antidepressivi seretoninergici.
Come per le altre forme di DOC, anche nel DOC con ossessioni omosessuali ovviamente non è efficace alcun intervento basato sulla rassicurazione.
Inizialmente, può essere utile un intervento psicoeducativo sull’identità sessuale e sulla normalizzazione di pensieri omosessuali in persone eterosessuali.
Il trattamento psicologico non dovrebbe, inoltre, focalizzarsi sul significato dei sintomi, in quanto la persona già da sola spende troppo tempo su questo.
Il trattamento cognitivo comportamentale per il DOC vanta numerosi contributi scientifici sulla sua efficacia. Esso implica fasi di educazione sul disturbo e su come le ossessioni vengono mantenute, di esposizione alle situazioni che elicitano l’ansia e di ristrutturazione cognitiva.
Il trattamento farmacologico aiuta nel diminuire i livelli di ansia, ma può allo stesso tempo causare disfunzioni sessuali. Se per alcuni gli antidepressivi sono un sollievo, è anche vero che per altri costituiscono un ostacolo non irrilevante ai loro rapporti.
Può trattarsi di un problema transitorio e, se persiste, lo psichiatra dovrebbe rettificare la terapia per ridurre gli effetti collaterali. Poiché chi soffre di DOC con ossessioni omosessuali è particolarmente allarmato dai problemi di performance sessuale, una psico-educazione sugli effetti collaterali della terapia farmacologica risulta dunque necessaria.
Dott. Spinelli
Riferimenti:
– Grant JE., Pintob A., Gunnipb M., Mancebob MC., Eisenb JL., Rasmussen SA. (2006). Sexual obsessions and clinical correlates in adults with obsessive-compulsive disorder. Comprehensive Psychiatry, 47, 325-329.
– Gordon WM. (2002) Sexual obsessions and OCD. Sexual and Relationship Therapy, 1, 343-354.
– Kempf EJ. (1920). The psychopathology of the acute homosexual panic. Acute pernicious dissociation neuroses. Psychopathology, 477-515.