Paura di essere gay: approfondire le ossessioni sull’orientamento sessuale nel disturbo ossessivo-compulsivo
30 Settembre 2018

Il Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione psicopatologica che affligge circa il 2-2,5% della popolazione, in altre parole su 100 neonati, 2 o 3 svilupperanno nell’arco della propria vita il disturbo.
Le ossessioni sono pensieri intrusivi, impulsi o immagini che generano angoscia, mentre le compulsioni sono comportamenti finalizzati a diminuire il disagio e l’ansia causati dalle ossessioni, sebbene il sollievo sia solo temporaneo. Le ossessioni, infatti, ritornano e con esse le risposte compulsive, mantenendo vivo il circolo vizioso del DOC.
Le ossessioni e le compulsioni possono presentarsi in forme molto diverse, pertanto il DOC di ogni individuo può essere differente. È possibile che due persone con disturbo ossessivo-compulsivo non presentino sintomi sovrapposti.
A causa dell’ampia varietà di sintomi, sono stati condotti molti studi per classificare il DOC in precisi sottotipi.
Questi includono la dimensione della contaminazione/pulizia, la dimensione danno/controllo, i pensieri inaccettabili/tabù, la simmetria/organizzazione e i sintomi di accumulo.
Molte ricerche sono state condotte sulle dimensioni relative al dubbio/controllo ed alla contaminazione/pulizia, ma un’area che ha visto scarsa attenzione è quella relativa alle ossessioni sessuali, che a sua volta potrebbe rientrare verosimilmente nella dimensione dei pensieri inaccettabili/tabù.
Le ossessioni sessuali possono avere espressioni molteplici; ad esempio possono includere la paura di essere attratti dai bambini, la paura di impegnarsi in attività sessuali inappropriate o immagini sessuali intrusive.
I pensieri sessuali indesiderati sono piuttosto comuni e la maggior parte delle persone è in grado di respingere pensieri fastidiosi di frequenza occasionale.
Tuttavia, le persone con disturbo ossessivo-compulsivo non riescono a liberarsi di questi pensieri indesiderati e, quando il contenuto è di natura sessuale, le ossessioni possono essere particolarmente sconvolgenti.
Si stima che oltre il 10% dei pazienti che cercano un trattamento per il disturbo ossessivo-compulsivo hanno un qualche tipo di ossessione sessuale come loro principale preoccupazione.
Le ossessioni sull’orientamento sessuale
Le ossessioni sull’orientamento sessuale nel DOC (che per brevità verranno chiamate da adesso OS-DOC) sono un tipo specifico di ossessione sessuale. Questi sintomi continuano a causare molta preoccupazione e confusione tra le persone con DOC e, allo stesso tempo, nella comunità scientifica.
L’OS-DOC è talvolta chiamato O-DOC, nome coniato per indicare il “DOC omosessuale”. L’OS-DOC non è una diagnosi nuova o distinta rispetto al DOC più comunemente conosciuto, quindi le persone con questo tipo di disturbo ossessivo-compulsivo dovrebbero ricevere lo stesso trattamento di chi cerca aiuto per altri problemi ossessivi. Tuttavia, le persone con OS-DOC sembrano avere più difficoltà di quelle vissute da persone con altri tipi di DOC e sembrano passare più tempo in preda alle loro ossessioni, le quali interferiscono notevolmente con la loro vita quotidiana. Provano maggiore angoscia e attuano numerosi comportamenti di evitamento per fuggire a tutti gli stimoli che scatenano le ossessioni.
Sembra difficile che una persona possa provare ansia riguardo al proprio orientamento sessuale nonostante sia abbastanza sicura di non essere gay o abbia persino un evidente retaggio di relazioni solo eterosessuali.
Gli individui con altri tipi di disturbo ossessivo-compulsivo si preoccupano di eventi che sarebbero poco plausibili e si pongono domande quali:
- “prenderò l’HIV per aver toccato il gabinetto?;
- “ho lasciato la stufa elettrica accesa, se la mia casa andrà a fuoco?”;
- o ancora: “sono andato troppo veloce con la macchina, non è che posso aver investito qualcuno senza accorgermene?”.
Nel caso dell’OS-DOC, il processo è lo stesso, ma il contenuto della preoccupazione è diverso. La persona si chiede:
- “e se il fatto di aver notato quel ragazzo in palestra significa che sono gay?”;
- “se accavallo le gambe in questo modo trasmetto l’idea di essere gay?”;
- “cosa succede se divento gay?Dovrò lasciare moglie e figli?”;
- “se fossi inconsciamente gay e ancora non lo so?”.
E’ anche possibile che sia lo stesso omosessuale a manifestare i sintomi di un OS-DOC, preoccupandosi per esempio di poter diventare etero e cambiare la sua personalità.
In sostanza, ciò che accomuna sia gli etero che i gay è la preoccupazione eccessiva ed ingiustificata verso il proprio orientamento sessuale, accompagnata da pensieri intrusivi ed indesiderati con conseguenti comportamenti compulsivi finalizzati a mitigare l’angoscia, anche in quelle circostanze obiettive che dimostrano come le proprie preoccupazioni sono altamente irrealizzabili.
L’importanza della ricerca clinica per approfondire il disturbo
Una ricerca condotta dall’Università della Pennsylvania ha indagato le ossessioni sull’orientamento sessuale, analizzando un campione di persone frequentatrici di siti sul DOC.
Ai partecipanti è stato chiesto di valutare l’ansia generata dalla lettura di articoli che parlavano di comportamenti e pensieri legati all’orientamento sessuale.
I questionari valutavano l’ansia in queste sue specifiche manifestazioni:
- Mi preoccupo dei pensieri che ho riguardo alle persone dello stesso sesso
- Evito le persone dello stesso sesso
- Mi sento sessualmente eccitato da persone dello stesso sesso
- I pensieri sull’avere una relazione omosessuale non mi piacciono
- Sono preoccupato di quello che gli altri pensano di me a causa dei miei pensieri
- Sono preoccupato che i miei pensieri sulle relazioni tra persone dello stesso sesso significano che dovrò rinunciare alle relazioni eterosessuali
- Sono sessualmente attratto da persone dell’altro sesso
Sulla base delle risposte alle domande sul tipo di ossessioni sperimentate e sui trattamenti medici/psicoterapeutici ricevuti nel corso della vita, sono stati selezionati 250 partecipanti eterosessuali che sembravano essere affetti da OS-DOC.
Le 4 principali aree di preoccupazione emergenti erano:
- paura di diventare gay
- credenze negative sul significato e sulle conseguenze dell’essere gay
- preoccupazione di essere attratto dal sesso opposto
- vivere i pensieri sull’omosessualità come sconvolgenti.
Ognuna di queste aree era significativamente correlata ad un livello di sofferenza, ed in particolare la prima area era quella che determinava il più altro grado di disagio. Dall’analisi dei dati, il 92% del campione registrava un livello alto di sofferenza psicologica, accompagnata anche da pensieri suicidi.
La paura di essere gay e l’impatto sulla qualità di vita
Dalla ricerca, dunque, emergeva in modo chiaro che questi pensieri ossessivi stavano mettendo a dura prova coloro che ne erano afflitti.
Anche alcune dirette testimonianze dimostravano l’impatto gravoso di tali ossessioni sulla propria qualità di vita.
Una persona lamentava: “la mia vita in questi giorni è orribile, non posso mantenere un lavoro a lungo termine perché sento che gli altri pensano che io sia gay. Sono molto disagio quando sono insieme a loro”.
Un’altra raccontava: “non riesco a guardare una persona attraente della mia età a causa dell’ansia; mi sento sicuro solo in casa”.
Un altro partecipante confidava: “questi pensieri sull’identità sessuale sono intrusivi e ingiustificati, non sopporto che mi entrino costantemente in testa anche quando faccio un’attività che non ha nulla a che fare con il sesso”.
O ancora: “lo so bene di essere eterosessuale ma continuo a combattere con queste ossessioni ogni giorno!”
Conclusioni e consigli al paziente
Le ossessioni concernenti l’orientamento sessuale rappresentano una tipologia di pensieri intrusivi particolarmente fastidiosa e ancora poco studiata in ambito clinico. Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire questo variante del disturbo, soprattutto per rispondere alle richieste di aiuto di quelle persone che, o per imbarazzo o per sottostima del problema, non giungono alle attenzioni del terapeuta.
Il consiglio rivolto a chi soffre di questo disturbo è di non attendere troppo tempo prima di intervenire per evitare che il disagio si cronicizzi, rendendo così meno responsivo il trattamento.
E’ importante, inoltre, una volta constatata la persistenza delle ossessioni e la difficoltà nel superarle, evitare di affidarsi ai personali tentativi di rassicurazione che, contrariamente a quanto si possa pensare, alimentano il disturbo, la frequenza e l’intensità dei sintomi stessi.
Ad oggi, il modello cognitivo-comportamentale è stato dimostrato (da molteplici ricerche) come l’approccio scientificamente più efficace nel trattare il DOC, per cui dinanzi ad una sofferenza prolungata e progressiva, è altamente auspicabile contattare il professionista con cui costruire un piano di azione specifico e maggiormente risolutivo.
Dott. Spinelli
Riferimenti:
– Williams M.T. & Farris S.G. (2011). Sexual Orientation Obsessions in Obsessive-Compulsive Disorder: Prevalence and Correlates. Psychiatry Research, 187, 156-159.