Attacchi di panico e agorafobia

“Mi è salita improvvisamente l’ansia. Sentivo il cuore battere forte, la testa girava. E se mi veniva un infarto, se fossi svenuto? E’ terribile, mi son sentito come se stessi per morire”

L’attacco di panico consiste in una improvvisa manifestazione di ansia o un incremento critico di un’ansia già presente, in cui quattro o più sintomi cognitivi e somatici aumentano in modo progressivo entro un periodo di dieci minuti.

Sintomi fisici

  • Palpitazioni e aritmia, fastidio al petto
  • Capogiri e sensazione di svenimento
  • Sudorazione o vampate di calore
  • Sensazione di soffocamento

Sintomi cognitivi

  • Sentirsi distaccati da se stessi
  • Paura di morire
  • Paura di diventare pazzo

Il disturbo da attacchi di panico (DAP) è caratterizzato dalla presenza ricorrente ed inaspettata di attacchi  improvvisi seguita da un periodo di almeno 1 mese durante il quale una persona teme di avere altri attacchi o si verifica un cambiamento del comportamento legato al panico esperito.

Le persone che hanno il DAP possono presentare spesso anche Agorafobia, ovvero la paura di trovarsi in situazioni in cui la fuga sarebbe difficile o l’aiuto potrebbe non essere disponibile in caso di un attacco di panico.

La persona agorafobica può evitare:

  • la guida
  • il trasporto pubblico
  • luoghi affollati
  • l’essere soli
  • lo stare lontano da casa

L’ansia, di per sè, non è una emozione negativa in quanto consente di preparare il nostro corpo a fuggire in caso di pericolo.

Il problema sorge, come nel caso del DAP, quando la naturale risposta di fuga viene innescata indipendentemente da un contesto realmente minaccioso, ovvero in assenza di una situazione pericolosa per la vita.

Nell’ottica cognitivo comportamentale del disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia,  i sintomi ansiosi si evolvono in panico quando essi sono oggetto di interpretazioni catastrofiche per cui normali reazioni fisiologiche (ad esempio aritmia, sudorazione, stordimento) sono vissute come pericolose, suscitano ansia e comportano un evitamento di tutte quelle circostanze in cui potrebbero essere esperite.

La Terapia Cognitivo Comportamentale per il disturbo di panico prevede diversi elementi chiave di intervento:

  • Psico-educazione: comprendere i sintomi degli attacchi di panico, le loro cause ed i fattori che li mantengono.
  • Monitoraggio: analizzare le componenti fisiologiche, cognitive e comportamentali  dei sintomi di panico e cicli di evitamento presenti.
  • Strategie cognitive: identificare tutte le interpretazioni di carattere ansioso legati alle sensazioni di panico per metterli in discussione e sviluppare modalità di pensiero più adattive.
  • Strategie comportamentaliterapeuta e paziente programmano un piano di intervento per esporre gradualmente alle sensazioni e alle situazioni ansiogene. Tale strategia è di particolare efficacia per testare e modificare le proprie credenze, potendo scoprire in tal modo che le sensazioni fisiche di panico non sono di per sé pericolose. La ripetizione di questa pratica riduce l’ansia potenziando la fiducia nelle proprie capacità di fronteggiamento degli eventi.
  • Esercizi di respirazioneimparare a respirare con il diaframma per rallentare il ritmo respiratorio (là dove ci sono problemi di iperventilazione) può inoltre essere utile a gestire alcuni sintomi nei momenti particolarmente ansiogeni.

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Altri disturbi di ansia

Ansia

Ansia

“Mi sento agitato. Questa sensazione vorrà pur dire qualcosa. Sento solo che c’è un pericolo”

Disturbo ossessivo compulsivo

Disturbo ossessivo compulsivo

 “L’altro giorno ho visto due ragazzi che si baciavano. Poi a casa mi è tornata questa immagine. Mi sono infastidito molto, ho iniziato a preoccuparmi e continuo a pensarci. Non è che sto diventando omosessuale? Ormai me lo domando di continuo”

Fobie specifiche

Fobie specifiche

“I cani ormai mi fanno sentire terrorizzato. Non riesco più ad uscire per godermi una passeggiata. Mi giro intorno, con ansia, per controllare se ce n’è qualcuno in zona. Mi sento bloccato! E troppo agitato! Allora capita spesso che evito di uscire”

Disturbo d’ansia generalizzata

Disturbo d’ansia generalizzata

“Il problema è che mi preoccupo troppo, di tutto. Mi rendo conto che non riesco a smettere di preoccuparmi. Questa cosa mi sta rovinando la vita, non mi rilasso, mi sembra di impazzire, di non avere più il controllo!”

Disturbo d’ansia sociale

Disturbo d’ansia sociale

“Se devo uscire e andare tra la gente mi sale l’ansia. E se non riesco a coinvolgermi? Se rimango zitto, tutto da solo? Ho paura di non sembrare interessante e, se ci provo, posso dire delle sciocchezze, essere persino stupido agli occhi degli altri. Sarebbe davvero imbarazzante!”