Ansia
“Mi sento agitato. Questa sensazione vorrà pur dire qualcosa. Sento solo che c’è un pericolo”
“I cani ormai mi fanno sentire terrorizzato. Non riesco più a godermi una passeggiata. Mi giro intorno, con ansia, per controllare se ce n’è qualcuno in zona. Mi sento bloccato! E troppo agitato! Allora capita spesso che evito di uscire”
La fobia specifica è una paura eccessiva o irragionevole innescata dalla presenza o l’anticipazione di un particolare oggetto o situazione.
Una persona con una fobia specifica:
Le fobie più comuni possono riguardare gli animali, gli ambienti naturali, i luoghi specifici ed il sangue.
Il modello cognitivo comportamentale della fobia specifica sottolinea il ruolo che cognizioni (“i cani sono aggressivi e pericolosi”) e comportamenti (come la fuga e l’evitamento) giocano nel determinare e mantenere la fobia.
Le persone che hanno fobie specifiche tipicamente sopravvalutano il pericolo della situazione temuta e sottovalutano la loro capacità di gestire la situazione. Poiché di solito evitano la situazione, non hanno l’opportunità di constatare che le loro credenze sono spesso irrealistiche. Le fobie specifiche possono avere basi biologiche ed evolutive. Infatti determinati oggetti o situazioni tendono ad essere temuti più di altri perché di fatto costituiscono un pericolo (i serpenti sono più pericolosi dei fiori; le fobie per i serpenti sono dunque più comuni delle fobie per fiori).
L’ipotesi evolutiva tiene conto del fatto che le fobie del sangue, iniezioni e lesioni a volte porta a svenimenti, considerando tale risposta corporea un vantaggio evolutivo in quanto lo svenimento e la successiva riduzione della pressione sanguigna alla vista del sangue o in presenza di una lesione corporale, riduce il rischio di morte per emorragia.
Questo può essere fatto nella vita reale, in stato immaginativo o entrambi. Ripetendo tale pratica, si mira a cambiare le aspettative negative, a potenziare la fiducia nella capacità di far fronte alla situazione temuta rompendo l’associazione tra fobia e oggetto/situazione, a ridurre l’attivazione fisiologica che si innesca.