Fobie specifiche

“I cani ormai mi fanno sentire terrorizzato. Non riesco più a godermi una passeggiata. Mi giro intorno, con ansia, per controllare se ce n’è qualcuno in zona. Mi sento bloccato! E troppo agitato! Allora capita spesso che evito di uscire”

La fobia specifica è una paura eccessiva o irragionevole innescata dalla presenza o l’anticipazione di un particolare oggetto o situazione.

Una persona con una fobia specifica:

  • ha esperienze di ansia che può assumere la forma di un attacco di panico quando si è esposti all’oggetto temuto o ad una situazione
  • è consapevole che la paura è irrazionale o eccessiva
  • evita l’oggetto o la situazione temuta o lo sopporta con intensa ansia o disagio
  • le sue esperienze di ansia o gli evitamenti interferiscono significativamente con la sua vita o causano forte angoscia

Le fobie più comuni possono riguardare gli animali, gli ambienti naturali, i luoghi specifici ed il sangue.

Il modello cognitivo comportamentale della fobia specifica sottolinea il ruolo che cognizioni (“i cani sono aggressivi e pericolosi”) e comportamenti (come la fuga e l’evitamento) giocano nel determinare e mantenere la fobia.

Le persone che hanno fobie specifiche tipicamente sopravvalutano il pericolo della situazione temuta e sottovalutano la loro capacità di gestire la situazione. Poiché di solito evitano la situazione, non hanno l’opportunità di constatare che le loro credenze sono spesso irrealistiche. Le fobie specifiche possono avere basi biologiche ed evolutive. Infatti determinati oggetti o situazioni tendono ad essere temuti più di altri perché di fatto costituiscono un pericolo (i serpenti sono più pericolosi dei fiori; le fobie per i serpenti sono dunque più comuni delle fobie per fiori).

L’ipotesi evolutiva  tiene conto del fatto che le fobie del sangue, iniezioni e lesioni a volte porta a svenimenti, considerando tale risposta corporea un vantaggio evolutivo in quanto lo svenimento e la successiva riduzione della pressione sanguigna alla vista del sangue o in presenza di una lesione corporale, riduce il rischio di morte per emorragia.

La Terapia cognitivo comportamentale per la fobia specifica comprende diversi tipi di interventi

  • Monitoraggio: analisi a comprensione delle componenti fisiologiche, cognitive e comportamentali della fobia specifica
  • Elementi Cognitivi: identificare le convinzioni circa l’oggetto o la situazione fobica, ristrutturare gli errori di percezione/valutazione.
  • Elementi Comportamentali: terapeuta e paziente pianificano un programma di esposizione graduale e sistematica all’oggetto o alla situazione fobigena.

Questo può essere fatto nella vita reale, in stato immaginativo  o entrambi. Ripetendo tale pratica, si mira a cambiare le aspettative negative, a potenziare la fiducia nella capacità di far fronte alla situazione temuta rompendo l’associazione tra fobia e oggetto/situazione, a ridurre l’attivazione fisiologica che si innesca.

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Ansia

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“Mi sento agitato. Questa sensazione vorrà pur dire qualcosa. Sento solo che c’è un pericolo”

Attacchi di panico e agorafobia

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“Mi è salita improvvisamente l’ansia. Sentivo il cuore battere forte, la testa girava. E se mi veniva un infarto, se fossi svenuto? E’ terribile, mi son sentito come se stessi per morire”

Disturbo ossessivo compulsivo

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 “L’altro giorno ho visto due ragazzi che si baciavano. Poi a casa mi è tornata questa immagine. Mi sono infastidito molto, ho iniziato a preoccuparmi e continuo a pensarci. Non è che sto diventando omosessuale? Ormai me lo domando di continuo”

Disturbo d’ansia generalizzata

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“Il problema è che mi preoccupo troppo, di tutto. Mi rendo conto che non riesco a smettere di preoccuparmi. Questa cosa mi sta rovinando la vita, non mi rilasso, mi sembra di impazzire, di non avere più il controllo!”

Disturbo d’ansia sociale

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“Se devo uscire e andare tra la gente mi sale l’ansia. E se non riesco a coinvolgermi? Se rimango zitto, tutto da solo? Ho paura di non sembrare interessante e, se ci provo, posso dire delle sciocchezze, essere persino stupido agli occhi degli altri. Sarebbe davvero imbarazzante!”