Gelosia morbosa: riconoscerla e superarla

Gelosia morbosa: riconoscerla e superarla

Generalmente si crede che la gelosia sia un segno di amore e che, se assente in una relazione, non vi sarebbe un vero interesse per il partner.
La gelosia, è vero, può essere un’emozione adattiva. Ci sono molte ragioni, in tutte le culture, per cui è utile e normale essere gelosi.
Secondo alcuni psicologici evoluzionisti, ad esempio, la gelosia rappresenta un meccanismo finalizzato a difendere i propri interessi. D’altronde i nostri stessi antenati, proprio eliminando i loro rivali, hanno garantito una maggiore probabilità di diffusione del patrimonio genetico.

Tuttavia se eccessiva e morbosa, la gelosia può distruggere una relazione e causare un forte distress non solo per chi ne soffre, ma anche per chi la subisce. Immaginiamo di essere ad una festa e che qualcuno ci sorrida, ma il nostro partner pensa che lo stiamo tradendo. Oppure immaginiamo che sia lui a raccontarci un aneddoto simpatico su un ex amante, ma ci sentiamo minacciati, angosciati ed arrabbiati allo stesso tempo. Tornati a casa tesi e malinconici, mettiamo su un broncio nella speranza che il partner capisca quello che stiamo vivendo. Ma rimane solo confuso e non capisce.

La gelosia è un sentimento che si accompagna ad uno stato di ansia e di rabbia. Quando siamo gelosi si è preoccupati che il proprio compagno possa trovare attraente qualcun altro, si ha paura che prima o poi arrivi a rifiutarci.

Essa viene usata anche per capire cosa c’è che non va, quali siano i veri sentimenti del partner, o ancora per difendere i propri diritti e per impedire che l’amante rivolga attenzioni ad altri (anche se obiettivamente innocue); si crede persino che l’essere gelosi sia una giusta motivazione ad interrompere preventivamente il rapporto per non soffrire più.

Come altre forme di preoccupazione, la gelosia tende a far focalizzare l’attenzione sugli aspetti negativi. Ad esempio, il comportamento del partner viene interpretato come perdita di interesse nei propri confronti o come crescente interesse verso qualcun altro (“sono noioso”, “lo trova attraente”). Inoltre, essa porta a personalizzare, ovvero al credere di essere il bersaglio intenzionale di certe condotte, espressioni verbali e non verbali, e a leggere i propositi altrui in luce negativa (“si veste bene per attirare l’attenzione altrui”).

gelosia e personalità

Le ricerche hanno individuato diversi tratti associati alla gelosia:

  • Una bassa autostima
  • Neuroticismo: una generale tendenza ad essere ansiosi ed emotivamente instabili
  • Sentimenti di insicurezza e possessività
  • Dipendenza dal partner
  • Senso di inadeguatezza nella relazione: generale paura di non “andar bene” per il partner
  • Stile di attaccamento ansioso: cronica tendenza verso relazioni sentimentali caratterizzate dal timore di essere abbandonati

La gelosia, quando sana ed equilibrata, arricchisce e vitalizza il rapporto, fa sentire unici e desiderati, fa sentire l’altro amato. Quando invece morbosa, costituisce un elemento distruttivo del rapporto stesso.

Riconoscere le gelosia come un fattore problematico è il primo passo per avviare un cambiamento in se stessi. La consapevolezza, tuttavia, non sempre basta perché ad essa può non seguire una ristrutturazione di rappresentazioni mentali distorte ed una più sana modulazione di emozioni e comportamenti.

Come trattare la gelosia eccessiva e morbosa?

curare e gestire la gelosia

Di seguito sono indicati sei consigli utili per una migliore gestione della gelosia.

Non tutti sono facilmente applicabili: alcuni di essi possono essere subito messi in pratica con successo, altri invece possono richiedere dei training specifici nell’ambito di un mirato percorso psicoterapeutico in quanto richiedono un vero e proprio cambiamento di approccio alle proprie credenze e vissuti emotivi.

Un percorso psicoterapeutico rimane, pertanto, un solido aiuto per coloro che soffrono e non riescono a mitigare la gelosia nella sua forma morbosa prima che si arrivi alla rottura del rapporto.
La psicoterapia consente di individuarne le cause (generalmente riscontrabili nelle relazioni genitoriali e nella struttura di personalità della persona) e di intervenire su quelle distorsioni cognitive (ad esempio deliri di infedeltà che non hanno riscontro obiettivo) per modificare in modo funzionale il comportamento con il proprio partner e salvaguardare la relazione.

1) La gelosia come sentimento è diversa dal comportamento geloso

Così come c’è differenza tra il sentirsi arrabbiati ed agire in modo ostile, allo stesso modo c’è differenza tra il provare gelosia ed il comportarsi in modo geloso. Prima di tutto è importante realizzare che la relazione viene compromessa da un comportamento geloso perché vi sono continue accuse, ricerche di rassicurazioni, nervosismo, scoppi d’ira. Per cui è già un piccolo e significativo passo dire a se stessi “mi rendo conto di sentirmi geloso, ma non sono costretto ad agire in tal senso”; in questo modo si riconosce di essere in uno stato emotivo di gelosia e si concede a se stessi la possibilità di scegliere se agire o no gelosamente, rinforzando la percezione di controllo sul proprio comportamento

2) Accettare ed osservare lo stato emotivo in atto ed i pensieri ad esso associati

Quando si nota di provar gelosia è consigliabile fermarsi, prendersi un momento, respirare lentamente ed osservare pensieri ed emozioni, riconoscendo che i pensieri di gelosia non rispecchiano necessariamente la realtà. Ad esempio si può pur pensare che il proprio partner sia interessato a qualcuno, ma ciò non significa che sia reale: pensiero e realtà sono due cose differenti

3) Non obbedire alla gelosia

Quando si è in uno stato di gelosia, l’ansia e la rabbia possono aumentare; piuttosto che agire di impulso, è più utile osservare le esperienze emotive ed accoglierle per favorire una progressiva abitazione ad esse ed un consapevole distacco, arrivando a scoprire come le emozioni tendono naturalmente ad affievolirsi e ad essere più facilmente tollerabili

4) Riconoscere che l’incertezza è parte di qualsiasi relazione

La gelosia spinge a cercare certezze assolute. Ad esempio si pretende di sapere per certo che il partner pensi solo a noi o che la storia non finirà mai. Paradossalmente alcune persone, pur di ottenere un senso di certezza, generano una vera e propria crisi nella coppia pensando di dover rompere loro per prime il rapporto piuttosto che essere lasciate dal partner. Tuttavia l’incertezza fa parte della vita e bisogna imparare ad accettarla perché non si potrà mai raggiungere quel livello assoluto di sicurezza sul e nel rapporto. Invece le accuse, la continua ricerca di rassicurazione, le punizioni possono originare profezie auto-avveranti sulla fine della relazione stessa.

5) Analizzare le credenze su una relazione

La gelosia può essere alimentata da idee irrealistiche sul rapporto. Tra queste vi sono credenze sul fatto che le relazioni passate del partner rappresentano una minaccia per la relazione attuale, che il proprio partner non deve mai essere attratto da altri, oppure l’dea che l’essere gelosi o ansiosi significhi che vi sia un reale problema. Inoltre, possono esserci convinzioni precise su come sentirsi al sicuro: ad esempio, si può credere che sia giusto costringere il proprio partner ad amarci secondo i propri canoni, che sia giusto forzarlo nel mostrare interesse solo per noi stessi a costo della sua libertà, che sia giusto ritirarsi ed imbronciarsi spesso affinché capisca il nostro malessere e ci rassicuri. In realtà queste convinzioni tendono ad allontanare il partner e non a solidificare la relazione

6) Usare strategie relazionali più efficaci

Vi sono modalità più funzionali a rendere un rapporto più sicuro rispetto alla costrizione, alle minacce ed al controllo. Ad esempio sarebbe più sano coinvolgere il partner nel fare qualcosa di positivo e gratificante, organizzando delle attività rendendolo partecipe. E’ più efficace lodarsi a vicenda ed astenersi da critiche, sarcasmo e disprezzo. E’ più maturo e costruttivo imparare a condividere le responsabilità nella soluzione dei problemi. O ancora è possibile pianificare durante la settimana delle giornate di piacere che tengano conto dei bisogni dell’uno e dell’altro; comporre una lista di comportamenti semplici e piacevoli che si desidererebbe ricevere (ad esempio ricevere qualche volta un massaggio, preparare una cena insieme, andare a passeggiare al parco)

A volte la gelosia può essere ben giustificata: il partner ha avuto un’altra relazione ed ha tradito la propria fiducia, oppure il partner non crede nel principio della monogamia per cui la gelosia comunica che è il caso di interrompere il rapporto per cercare un compagno con valori più compatibili ai propri.
Tuttavia, se si arriva ad essere gelosi per cose futili, non fondate ed obiettivamente “sciocche”, allora è il caso di rendersi conto che non si sta mostrando amore, ma rivelando solo le proprie insicurezze.

Dott. Spinelli

Riferimenti:

– Gehl B. L. (2011). Personality antecedents of the experience and expression of romantic jealousy. Dissertation Abstracts International, 71, 6482.

– Leahy R.L. and Tirch D. (2008). Cognitive Behavioral Therapy for Jealousy. International Journal of Cognitive Therapy, 1, 18-32.

– White G. L. (2008). Romantic jealousy: Therapists’ perceptions of causes, consequences, and treatments. Journal of Couple and Relationship Therapy, 7, 210-229.

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